venerdì 19 agosto 2016

Dell'importanza di giocare a Risiko



Poetico. Un universo di bambino che confina con una realtà dolorosa e amara; l'immaginazione che salva, l'inventarsi nomi e ruoli per dare un senso. 
Denso, pieno, colto: un libro scritto con un'ironia raffinata e che racconta come tutta la vita sia un Risiko in cui ció che conta è la capacità di adattamento, la tattica e la strategia: occupare Kamchatka, l'ultimo luogo della terra che rappresenta la strenua resistenza. 
Il gioco da tavolo e un libro che racconta la vita di Houdini (del quale assume l'identità) sono le bussole che permettono al piccolo protagonista di fuggire dalla trappola di una realtà mutata tragicamente all'improvviso e che gli toglie ogni quotidiano punto di riferimento. Studia per diventare "escapologo": si inventa un'avventura da vivere ma in realtà è una delle tante tragedie quotidiane delle famiglie desaparecidos nell'Argentina del 1976. Tutti i protagonisti sono escapologi loro malgrado: fuggono per salvarsi, e imparare a cambiare se stessi per scappare è la somma strategia. Un racconto pieno di musica e umorismo nonostante l'orrore, la storia di un bambino che insegna che passato, presente e futuro si legano insieme per permettere di superare le situazioni sospese, che ogni vita si innesta e si intreccia con tutte le vite di tutti gli individui del mondo e solo per questo, per quanto si soffra, merita d'essere vissuta e raccontata, perché le storie, al contrario degli uomini, non finiscono mai. 
Si sopravvive in loro. 
L'unico eroismo possibile sta nella capacità di trasformarsi: 

"Quando uno non puó fare altro, cambia". 

L'argentino Figueras, giornalista e reporter di guerra, ha scritto un libro con uno stile divertente e ironico senza mai essere incolore: anzi, le sue parole da bambino, le descrizioni stupite degli adulti e del loro mondo, sanno essere spesso emozionanti, a tratti toccanti. 

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