lunedì 15 agosto 2016

Bugiardino di Ferragosto


La metà del Diavolo, Joseph Incardona

L'infatuazione per NNEditore continua: attratta dalla copertina, ho scoperto anche questo titolo e ancora una volta non delude. Si potrebbe dire un noir: ma non lo si può ingabbiare in una definizione di genere. Tutto il libro è uno spietato occhio di bue sul nocciolo duro della realtà, il luogo in cui si pensa solo a sopravvivere, dove solo la sofferenza legittima un'esistenza disincantata; i personaggi sono intrappolati in catastrofi collegate tra loro da un Male comune; hanno smesso da tempo di cercare un senso e di chiedersi perché, pensano solo al come districarsi in una vita nuda e cruda, sordida, brutale, spietata sia per le vittime che per i carnefici. La trama è avvincente, serrata, tessuta da una prosa che alterna periodi corti e cortissimi, incalzanti, a dialoghi stringati, pensieri veloci che si affastellano; 270 pagine che si leggono avidamente se non per fermarsi con l'affanno su pause marcate dense di riflessione. Si percorre come un'autostrada: che è l'ambientazione del romanzo, un tratto limitato da casello a casello, autogrill, aree di sosta, la sporca boscaglia al di là delle recinzioni metalliche, un'umanità frenetica e distratta che non si accorge del marcio che si porta dentro. 
Impossibile raccontare di più: le vite dei vari personaggi si intersecano intorno alla sparizione di una bambina. 
Joseph Incardona, l'autore per metà svizzero e per metà siciliano, è nato nel mondo del polar e ha inanellato una serie di premi letterari d'oltralpe: mi ha ricordato spesso Thomas Harris. 
Bella scoperta. Ottima lettura. 


1 commento:

  1. Beh, mi avete convinta! Fra l'altro, Incardona non lo conosco, motivo in più per inserirlo nella mia lista chilometricamente da giro del mondo!!! Gracias

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