giovedì 28 dicembre 2023

Le Liste dei Buoni Propositi


Non amo i buoni propositi, le date fatidiche e i bilanci.


Non mi piacciono nemmeno le liste da spuntare, gli elenchi e i memorandum: ma mi servono, perché se non traccio percorsi, segnando su mappe mentali rifugi e recinti, scappo alla prima occasione per rientrare nel Caos primordiale da dove provengo.


Che non è un male a prescindere: ma è un po’ come quando ci si alza la mattina, che occorre lavarsi e vestirsi prima di iniziare la giornata, mica tuffarsi nudi nella vita senza sapere bene cosa andarci a fare, se non esclusivamente vivere.


Ecco. 

Esclusivamente vivere.


Direi di ripartire invece proprio da qui. 


Da quanto mi è mancato in tutto questo lunghissimo anno (sto per fare un bilancio, ahimè) avere tempo da spendere in ciò che non fosse un mettere in ordine, sistemare, aggiustare. 

Avrei voluto invece non sapere bene cosa fare in molte e di molte giornate, senza quella mano alla gola della della spunta da mettere ai TO DO inesorabili e imprescindibili e necessari e obbligatori. 

Insomma, vorrei recuperare un Caos buono (e questo è un proposito per il 2024) nel quale gigioneggiare per ore, grazie al quale stupirmi di cose che accadono senza che le preveda e organizzi; il Caos creativo regno dell’inedito, delle cose fatte di getto, quello delle risate spontanee e del prendere a destra invece che a sinistra al solito incrocio. 


Per cui l’accetto pure l’idea di buttarla giù, questa lista, stamattina: ma non voglio che sia un elenco ordinato. 

Voglio scrivere in mezzo e non sui righi (fuori sarebbe anche meglio) cose da fare senza scadenze, progetti senza deadline, attività inutili ma gioiose, viaggi (anche fuori di testa senza programmare voli e alberghi) e soprattutto letture&libri.


Che mi sono mancati assai assai: per cui scriverò pure dei più belli tra i pochi che ho letto, di quelli che usciranno il nuovo anno e vorrei leggere, insomma inizio la lista dei buoni propositi 2024 da qui.


Da Apoteche, dalla Farmacia Letteraria dove oltre che terapie per malanni vorrei mettere sugli scaffali pillole rosse per tane di Bianconigli  e pozioni magiche e tante meraviglie. 

Che ho bisogno di tornare a stupirmi. 


ERGO: 


To Read (o prima TBR dell’anno nuovo, come dicono i “cciovani”): nella foto regali natalizi e non per aprire i recinti.

  • Ben due Cărtărescu, autore amatissimo della farfalla di Bucarest (si veda la trilogia Abbacinante, della quale mi mancano ancora un'ala e il corpo): Melancolia per La nave di Teseo, fresco di stampa, e Travesti per Voland che risale al 2000. Che dall'Est arriva la nuova letteratura, sempre, che poi non è altro che la vecchia raccontato finalmente bene e in lingua nuova. 

  • Veronica Raimo, La vita è breve eccetera, undici irriverenti racconti per Einaudi, 2023, che i racconti bisogna SEMPRE leggerli.

  • Un Baricco ci sta sempre bene. Soprattutto l'ultimo: Abel, Feltrinelli.

  • Con Bret Easton Ellis devo fare pace, con i suoi anni Ottanta e i serial killer, soprattutto: quindi le ultime sue 750 pagine di opportunità in Le schegge, Einaudi.

  • L'ora di greco, della coreana Han Kang: ancora una lingua "nuova" per ricordare quanto siamo linguaggio e quanto Platone abbia insegnato non solo all'Occidente. Anche questo ultima pubblicazione della scrittrice de La vegetariana per Adelphi. 

  • Domicilio sconosciuto è un omaggio all'eterno gioco reale/immaginario che è tutta la letteratura latinoamericana, un istituto di specchi e labirinti disegnato dal bravissimo Funetta in cui si incontrano i grandi scrittori dell'altro Sud del mondo. Utet, 2023

  • Un altro coreano: Cheon Myeong-Kwan è arrivato finalista all’International Booker Prize 2023 e questo è uno dei romanzi più amati in Corea del Sud, picaresco romanzo che racconta in chiave grottesca la trasformazione di questo paese, gran bel colpo editoriale di edizioni e/o: Whale.

  • Infine, un gotico vintage di Alexandre Dumas, gioiellino per la mente e per gli occhi grazie alla straordinaria cura editoriale di Abedizioni. Uno tra i suoi primi romanzi, scritto nel 1883: ambientato in una abbazia e con protagonista una giovane donna spettrale, Pauline, ad animare una indagine inquietante e avvincente intorno ad una vicenda oscura e segreta.  

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