Mauro Berruto, Independiente Sporting, Baldini&Castoldi
Un libricino che regala un paio d'ore serrate di una lettura sobria ma non per questo meno intensa, misurata nei toni e nelle parole ma toccante, che unisce la bella e amara storia del Sudamerica della prima metà del Novecento con quella diversa ma sempre crudele dell'Europa delle guerre mondiali e delle migrazioni transoceaniche.
Nel 1952 in un piccolo villaggio colombiano arrivano Ernesto e Alberto, due giovani poco più che ventenni il cui destino sarà quello di diventare gli eroi di un'intera generazione; si fermano 15 giorni per allenare una strampalata squadra di calcio di campesinos che però grazie a loro vivrà un brevissimo momento di gloria, che non li porterà a diventare famosi ma cambierà le loro vite.
Storie di calciatori, dell'eroismo della povera gente, di un pallone di cuoio cucito a mano che rotola su un campo polveroso su cui si disegna arditamente il modulo del Grande Torino.
Ed è bello ripercorrere tra le righe il sogno del Che, che sembra ormai anacronistico e imbolsito ma che riacquista fiamma quando i riferimenti alle tragiche traversate degli emigranti italiani verso l'Argentina ricordano il nostro Mediterraneo oggi e l'eterno pellegrinaggio di chi scappa dalla morte rischiando ancora morte.
Un libro imprescindibile per i lettori amanti del calcio, di uno sport sano che porta ancora in sé l'eco delle gesta del Torino distrutto tragicamente sulla collina di Superga nel 1949, l'orgoglio dei giocatori argentini vittime della vergogna del cupo Mondiale del 1978 organizzato dal dittatore Videla. Ma anche per chi ha vissuto quegli anni spettatore delle tristi sorti dei desaparecidos e delle madri di Plaza de Mayo.
Un libricino che racconta dello sport che unisce le persone e le genti, affiata, amalgama, abbatte qualsiasi egoismo o patriottismi vacui; parla di un calcio che fu, di gioco di squadra, perché da soli non si è niente e mischiando il sudore si alimenta la speranza.
Un libricino che insegna che la fiammella dei sogni resiste anche alle tempeste più violente.